DIETA CHETOGENICA: trasforma i grassi in energia
La dieta chetogenica o VLCKD (very low calory ketogenic diet) è un protocollo medico terapeutico che, utilizzato con le dovute precauzioni, può garantire risultati rilevanti in diverse patologie: Obesità grave, certe forme Tumorali, Diabete mellito di tipo 2, Sindrome metabolica, Alzheimer, Parkinson, Epilessia, Steaatosi Epatica Non Alcolica. Il regime chetogenico è una dieta ipocalorica, ipoglucidica e normoproteica che in medicina è stata utilizzata per la prima volta negli anni 20 del secolo scorso per controllare pazienti pediatrici affetti da epilessia non trattabile con i farmaci allora disponibili. La dieta costringe il nostro organismo a bruciare i grassi piuttosto che i carboidrati promuovendo la mobilizzazione dei lipidi (grassi) dai depositi corporei e stimolandone l’ossidazione a scopo energetico a seguito della modificazione del rapporto tra insulina e glucagone circolanti. Tuttavia, se vi sono pochi carboidrati nella dieta, il fegato trasforma il grasso in acidi grassi e corpi chetonici. I corpi chetonici a livello cerebrale si sostituiscono al glucosio come fonte di energia e stimolano la sazietà a livello del Sistema Nervoso Centrale. La Dieta approvata dalla Società Dietetica Medica è in grado di fare perdere i giusti chili per raggiungere il peso ideale. Questo tipo di dieta può essere prescritta solo da specialisti del settore, al fine di gestire la dieta e il dimagrimento senza alcun rischio per il paziente. I vantaggi sono rilevanti, per la rapidità dei risultati che accresce notevolmente la motivazione, per la riduzione della sensazione di fame indotta dalla chetosi, per l’effetto di risparmio sul tessuto muscolare, per l’azione anticellulite in quanto la dieta induce a metabolizzare i grassi, compresi quelli accumulati negli strati sottocutanei che formano la cellulite e per la maggior aderenza al piano alimentare che risulta in genere molto facile da seguire. La dieta si articola in 3 fasi: il dimagrimento, durante la quale, la perdita di peso è veloce (almeno 8 kg in un mese). Questa fase può durare anche qualche mese; la transizione, dura più o meno come la prima fase, vengono introdotti a questo punto i carboidrati meno calorici e di migliore qualità. In questa fase il paziente viene rieducato ad un sano e corretto stile di vita, al fine di ottimizzare e stabilizzare i risultati ottenuti nella fase di dmagrimento; il mantenimento, dove il paziente ha raggiunto gli obiettivi globali concordati con l’esperto che lo segue e intraprende il percorso medico-nutrizionale a lungo termine seguendo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana). In questa fase vengono consumati in modo bilanciato carboidrati, grassi e proteine, da associare all’attività fisica. Ai pazienti che decideranno di intraprendere questo regime dietetico, candidati sulla base della valutazione endocrino-nutrizionale, sarà chiesto di eseguire degli esami ematochimici generali soprattutto per la valutazione della funzione epatica, renale ed ormonale. Alla prima visita verrà effettuato l’esame impedenziometrico (BIA), per la valutazione della composizione corporea (massa grassa, massa magra, liquidi corporei) per poi stilare una dieta su misura. I controlli successivi alla prescrizione della dieta saranno condotti mensilmente. Verranno monitorizzati i paramenti antropometrici, la composizione corporea e lo stato di salute del paziente. Questa dieta è ben tollerata dai pazienti, tuttavia, come tutte le terapie, anch’essa può presentare degli effetti collaterali come ad esempio nei primi giorni mal di testa, che in genere scompare una volta raggiunta la chetosi e stitichezza, dovuta alla riduzione del volume di cibo consumato. Per evitare situazioni di questo tipo è importante che il soggetto mantenga un elevato consumo di acqua durante la fase di dieta, intorno ai 2 litri giornalieri. E’ controindicata: nell’insufficienza epatica e renale, nel diabete tipo 1, nella cardiopatia severa di recente insorgenza. La dieta chetogenica non può essere protratta indefinitamente nel tempo, la maggior parte degli studi suggerisce che il piano alimentare chetogenico venga utilizzato per un periodo di 8-12 settimane dopodiché sarà elaborato un piano alimentare mediterraneo con l’aggiunta graduale del carboidrato, per consentire il mantenimento dei risultati ottenuti. L’indicazione a seguire la dieta deve essere sempre posta dal medico specialista che valuterà caso per caso indicazioni e controindicazioni. La dieta chetogenica è un trattamento non farmacologico efficace per diversi tipi di pazienti ed utile in differenti patologie in primis per gli Obesi ma gli studi dimostrano l’efficacia anche nel trattamento della Sindrome metabolica e del Diabete mellito di tipo 2 dove la dieta è un aspetto integrante del trattamento, con miglioramenti rilevanti nel quadro clinico e metabolico dei pazienti trattati e con possibilità di ridurre la terapia medica in corso. La dieta chetogenica, quindi, si configura come un ulteriore importante strumento per alcuni pazienti grazie alle molteplici potenzialità evidenziate dalla letteratura scientifica sia a livello clinico che metabolico.