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Osteoporosi e fratture

L’osteoporosi rappresenta un problema di rilevanza “sociale”. L’allungamento della vita media al quale si è assistito negli ultimi decenni ha fatto aumentare molto il numero delle persone a rischio di osteoporosi, e quindi di frattura, con una tendenza che appare in crescita. Non dimentichiamo, che sebbene la malattia colpisca maggiormente il sesso femminile, ha un impatto rilevante anche in quello maschile. L’International Osteoporosis Foundation (IOF) ha stimato che nell’Unione Europea circa 22 milioni di donne e 5,5 milioni di uomini abbiano l’osteoporosi, di cui il 14% in Italia per entrambi i sessi e stima che tenderà ad incrementare nei prossimi anni. Nelle persone anziane, bisogna tenere presente che tale aumento dipende non solo dalla minore robustezza dello scheletro legata all’invecchiamento, ma anche dall’invecchiamento in sé, in quanto fattore che implica un maggior rischio di cadute. Se l’osteoporosi è grave, anche un piccolo trauma può essere sufficiente per causare una frattura. L’osteoporosi non dà sintomi fino alla comparsa di una frattura. Le fratture rappresentano la complicanza più rilevante dell’osteoporosi e in alcuni casi possono arrivare a provocare un’invalidità permanente e aumentare anche il rischio di decesso. I pazienti che hanno subito una frattura di femore, per esempio, hanno un tasso di mortalità nell’anno successivo del 15-30%. Tutte le ossa colpite da osteoporosi possono rompersi, negli anziani, i punti più a rischio sono il femore e soprattutto le vertebre. E’ fondamentale identificare i soggetti a rischio di osteoporosi e di fratture, somministrare le terapie più appropriate e fare prevenzione. Bisogna tenere presente che aver subito una frattura è un importante fattore di rischio di una frattura successiva. Chi ha già avuto una frattura osteoporotica, infatti, ha una probabilità quasi doppia di andare incontro a una nuova frattura rispetto a chi non si era mai fratturato prima. Perciò, è importante sottoporsi ad una visita specialistica e iniziare una terapia farmacologica per prevenire ulteriori fratture successive. La prevenzione secondaria delle fratture da fragilità è spesso trascurata. Nonostante le Linee Guida e la Nota AIFA 79 raccomandino un adeguato trattamento farmacologico (bisfosfonati e supplementazione di calcio e vitamina D) per tutti i pazienti che abbiano subìto una frattura da fragilità, il 60 – 85% dei pazienti non lo riceve e solo il 50% segue le cure ad un anno dalla prescrizione. Per tentare di arginare questa spirale negativa è necessario migliorare la presa in carico del paziente, dalla diagnosi fino al follow up. E’ importante migliorare la comunicazione ed investire in prevenzione. Per la diagnosi sono necessari gli esami del sangue, la MOC e una visita specialistica che, in base agli esiti e all’anamnesi permette di individuare una terapia personalizzata alle esigenze del paziente. La Dott.ssa Mariagiovanna Filippella, Medico-Endocrinologo, effettua visite specialistiche per l’osteoporosi e le malattie del metabolismo offrendo un servizio specialistico dedicato alla diagnosi e alla cura di questa patologia.

Dott.ssa Mariagiovanna Filippella
Medico Chirurgo
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo