Osteoporosi: terapia con bifosfonati e cure dentarie
Spesso mi viene chiesto dai pazienti che assumono terapie con bifosfonati per l’osteoporosi se devono o meno sospendere tale trattamento in corso di cure odontoiatriche.
Fornisco delle raccomandazioni utili.
Non sono controindicate estrazioni o altri interventi odontoiatrici invasivi o l’implantologia previa una attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio specifico del paziente, in modo particolare nei pazienti che assumono bisfosfonati da meno di 3 anni. In caso di interventi dentari (estrazioni, chirurgia periodontale/endodontica, implantologia, chirurgia preimplantare) in chi assume il farmaco da più di 3 anni o ha fattori di rischio aggiuntivi (terapia cronica con cortisone, diabete, fumo, artrite Reumatoide o altre connettiviti, malattie ematologiche, trattamento immunosoppressivo, sindrome da immunodeficienza acquisita) è opportuno che esegua una profilassi antibiotica. Si consigliata una adeguata preparazione iniziale (igiene professionale, istruzione di igiene, ect.) ed un’adeguata profilassi antibiotica per almeno 2 giorni prima e 7- 10 giorni dopo l’intervento. Una sospensione del bisfosfonato per un periodo di alcune settimane prima e dopo l’intervento odontoiatrico invasivo può essere raccomandato in via cautelativa, anche se non esistono evidenze che ciò riduca il rischio di ONJ (OSTEONECROSI DELLE OSSA MASCELLARI).
Queste sono le indicazioni delle linee guida SIOMMMS (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro).